
E' questo il titolo di un trafiletto pubblicato sul numero 14 (8 aprile 2010) de "L'Espresso", a pag. 26. La notizia riportata è che quest'anno l'UAAR, per la prima volta, potrà incassare i contributi del 5 per mille, per un ammontare di "circa 80 mila euro provenienti dalle dichiarazioni espresse da 1.152 contribuenti".
L'UAAR può usufruire del 5 per mille essendo un'Associazione di Promozione Sociale (APS), e come tale, ai sensi della legge 383/2000, non deve avere finalità di lucro (e fin qui ci siamo) e deve svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o terzi nel pieno rispetto della dignità e della libertà degli associati.
L'UAAR risponde a quest'ultimo requisito? I frequentatori di questo blog potranno valutarlo da soli, proseguendo l'istruttiva lettura della cronaca della mia espulsione.
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