mercoledì 11 maggio 2011

Iniziativa contro l'UAAR


In una lettera pubblicata il 28 ottobre 2010 sulla testata on-line "Cronache Laiche", intitolata Iniziativa contro l'UAAR, ho informato i lettori della decisione, presa da Giacomo Grippa (l'altro dirigente locale espulso dalla Chiesa Degli Atei) e da me, di chiedere al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di revocare all'UAAR lo status di Associazione di Promozione Sociale per violazione della Costituzione italiana e della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, chiedendo l'assistenza dell'Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell'Uomo. Ecco la lettera:

Desidero informare la redazione ed i lettori di Cronache Laiche di un’iniziativa presa in data odierna dallo scrivente (Stefano Puglisi) e da Giacomo Grippa. Siamo due ex soci dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), espulsi dall’Associazione con pronunciamenti del Collegio dei Probiviri emanati, rispettivamente, il 22 febbraio ed il 18 marzo 2010. All’epoca dei suddetti provvedimenti rivestivamo le cariche, rispettivamente, di Coordinatore del Circolo provinciale di Bari (Puglisi) e di Coordinatore del Circolo provinciale di Lecce nonché Coordinatore Regionale per la Puglia (Grippa). Entrambi eravamo stati da poco riconfermati nelle rispettive cariche dalla maggioranza dei soci votanti nelle assemblee annuali di Circolo.

Giacomo Grippa ed io abbiamo inviato oggi all’Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell’Uomo la richiesta di assistenza per la presentazione al Ministero della Solidarietà Sociale di una domanda di revoca dell’iscrizione dell’UAAR nel registro nazionale delle Aps (Associazioni di promozione sociale), nel quale l’UAAR è presente al numero 141. Lo status di APS conferisce all’UAAR una serie di importanti vantaggi, fra i quali la possibilità di usufruire del versamento del 5 per mille da parte dei contribuenti. La nostra richiesta è motivata dal fatto che l’UAAR si è dimostrata, a nostro avviso, priva dei requisiti richiesti per il riconoscimento di tale status, che andrebbe di conseguenza revocato.

I suddetti requisiti comprendono il rispetto dei principi e dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Costituzione della Repubblica Italiana, carte che l’UAAR dichiara di far proprie nel proprio Statuto e nelle proprie Tesi (visionabili sul sito www.uaar.it).

Noi siamo del parere che in questa ed altre vicende siano stati messi in atto una serie di gravi comportamenti in violazione della Costituzione e della Dichiarazione. Crediamo anche che la più grande associazione di atei ed agnostici presente in Italia, col prestigio che le deriva dalle importanti azioni condotte in difesa del principio di laicità delle istituzioni pubbliche e dalla lista dei suoi autorevolissimi Presidenti Onorari, sia tenuta a basare il proprio operato – anche nelle vicende interne – su principi e criteri che non sono stati rispettati nelle vicende menzionate, e che la nostra iniziativa possa essere utile ad una gestione più democratica ed illuminata dell’attuale, rendendo così più efficaci le sue azioni a favore di una società finalmente libera da influenze religiose e da dogmatismi d’ogni genere.


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